Tullio Arduini
Cap. Pil. Medaglia d’Argento al V.M.
Tullio Arduini nasce a Foligno (PG) il 9 giugno 1918 e dopo aver frequentato le scuole a Foligno, nel 1935 si arruola nella Regia Aeronautica Militare Italiana e dopo aver frequentato l’Accademia Aeronautica diventa Pilota da caccia con il grado di Maresciallo di Prima Classe e ricopre vari ruoli operativi ed in varie missioni viene più volte decorato e promossi fino al grado di Capitano.
Nel 1941 Tullio Arduini viene insignito della Medaglia d’Argento al Valore Militare per aver salvato la vita all’allievo che gli fu affidato durante un volo di addestramento sopra Gorizia con la seguente motivazione: «Pilota istruttore della Scuola addestramento C.T., durante un volo di addestramento a D.C. su apparecchio G. 50, accortosi di avere l’incendio a bordo e visto che l’allievo, semisvenuto per le ustioni riportate e per le esalazioni dei gas del carburante, non sarebbe riuscito a lanciarsi col paracadute e, pur di salvare la vita all’allievo a lui affidato, decideva l’atterraggio in campo correndo l’alea di una fatale cappottata. Sebbene ustionato alle mani ed al viso e con la visibilità estremamente ridotta eseguiva con calma e perizia l’atterraggio, dopo di che aiutava l’allievo ad uscire dall’apparecchio – già preda alle fiamme – e ad allontanarsi dal rogo. Magnifico esempio di alta comprensione del proprio dovere, di sereno sprezzo del pericolo e di umana generosità. Cielo di Gorizia, 9 novembre 1940 – XVIII. (R. D. 21 giugno 1941 – XIX). (B. U. 1941, disp. 20 pag 190)».
Tra marzo ed aprile 1941 – XIX partecipa ad una missione aerea nei Cieli di Grecia e Jugoslavia dove gli viene conferita la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: «Abile pilota da caccia, già distintosi precedentemente, partecipava ad una serie di attacchi a volo radente contro lontane basi aeree nemiche, vincendo difficoltà di navigazione e
forte reazione contraerea. In un mitragliamento condotto con audacia fin nel cuore del territorio avversario, infliggendo al nemico durissime perdite, riconfermava doti di cacciatore valoroso. Cielo della Grecia e della Jugoslavia, marzo – aprile 1941 – XIX»
Tra l’agosto 1941 XIX e l’aprile nel 1942 – XX, partecipa ad una missione aerea sul Fronte Russo dove gli viene concessa la Medaglia d’Argento al Valor Aeronautico con la seguente motivazione: «Pilota da caccia, in durissime condizioni di clima e di ambiente, compiva numerose azioni belliche, collaborando anche, con aggressività e valore dell’abbattimento ed alla distruzione di molti velivoli nemici. Fronte russo, agosto 1941 – XIX; aprile – 1942 – XX».
Nel 1943 il Maresciallo Tullio Arduini prende parte, e si distingue, ad alcune missioni di guerra nel cielo del Mediterraneo dove nel corso di otto duri scontri gli viene conferita la Croce di Guerra al Valor Militare con la seguente motivazione: «Abile ed entusiasta pilota da caccia, già distintosi in altri cicli operativi, partecipava a numerose missioni di guerra dando costante prova
di perizia, aggressività ed ardimento. Nel corso di otto duri scontri contro preponderanti formazioni avversarie riportava lusinghieri successi individuali e collaborava efficacemente alle brillanti affermazioni del proprio reparto. Cielo del Mediterraneo, 1° agosto 1942 – XX – 25 agosto 1943 – XXI ».
Dopo le missioni in Grecia e Jugoslavia, nel Fronte Russo e nel Mediterraneo tra il 1944 e il 1945 partecipa ad una nuova missione aerea nei cieli di Albania e Jugoslavia. Nel 1947 a seguito della missione nei cieli di Albania e Jugoslavia nel 1947 viene nominato Sottotenente in servizio permanente effettivo nell’Arma Aeronautica con il Ruolo Naviganti e gli viene concessa l’insegna dell’aquila concessogli con Decreto del Capo Provvisorio dello Stato: «È nominato Sottotenente in servizio permanente effettivo nell’Arma Aeronautica, Ruolo Naviganti, per merito di guerra, ai sensi dell’articolo 98 del Regio Decreto Legge 28 gennaio 1935, n. 1185, con anzianità di grado 20 aprile 1945 (precede: Bianchelli Giannetto) e con decorrenza agli effetti amministrativi dall’11 aprile 1947. Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 11 aprile 1947, registrato alla Corte
dei Conti, addì 26 marzo 1948, registro n. 10 Aeronautica, foglio n. 141».
Il grado di Sottotenente Pilota gli viene concesso con la seguente motivazione: «Audace pilota da caccia, già distintosi in precedenti cicli operativi, riuscito a portarsi in territorio nazionale liberato dopo essere stato due volte catturato dai tedeschi, tornava con rinnovato ardore al combattimento. Partecipava a numerosi mitragliamenti a volo rasente, bombardamenti a tuffo e ricognizioni offensive, a bordo di velivoli di menomata efficienza, su zone rose ancora di più difficile accesso dal lungo tratto di mare aperto da superare. Cielo dell’Albania e della Jugoslavia, 26 febbraio 1944 – XXII – 20 aprile 1945 – XXIII».
A seguito delle missioni a cui a partecipato e alle decorazioni ricevute viene promosso a Capitano.
Muore il 24 luglio 1954 vicino a Bressanone nell’ambito della manifestazione aerea che si svolgeva in quei giorni a causa dell’avaria del proprio aereo dopo un atterraggio di emergenza finito tragicamente.